sabato 21 agosto 2010

Le opere finite, i titoli e l'ammirazione del pubblico



Nel pomeriggio di venerdì 13 agosto le opere sono state presentate ai numerosi cittadini accorsi al bosco Corundoli. Gli autori hanno spiegato ai tanti curiosi il senso delle opere terminate solo alcuni minuti prima. Un grande momento di festa per la comunità e per gli autori, orgogliosi dell'entusiasmo e della curiosità suscitata. I titoli delle statue, decisi dagli autori, sono stati tradotti anche nell'antica lingua arbereshe.

In questi scatti gli autori sono stati fotografati insieme alle opere realizzate dal vivo durante la settimana del simposio. Essi sono:

sabato 14 agosto 2010

Simposio e premio dell'emigrante, un successo


Giornata conclusiva quella di venerdì 13 agosto del primo Simposio di scultura svoltosi al Bosco di Montecilfone. Alla presenza di un folto pubblico sono state inaugurate le opere degli artisti chiamati a rappresentare l’emigrazione. Con grande stupore e ammirazione il pubblico presente ha interagito con gli scultori, felici di spiegare il significato delle opere realizzate. Durante la cerimonia conclusiva era presente anche il vescovo Gianfranco De Luca, entusiasta dell’iniziativa che per sette giorni ha suscitato la curiosità della comunità arbereshe e di numerosi turisti. Dopo la presentazione delle opere c’è stata la posa delle statue nelle cinque zone del paese individuate dall’amministrazione Comunale guidata da Franco Pallotta. I residenti dei quartieri hanno accolto con fragorosi applausi la collocazione delle opere.

In serata, invece, sul palco allestito in piazza Marconi si è svolta la festa dell’emigrante durante la quale è stato celebrato, per la prima volta, il primo premio “Valigia dell’emigrante”, consegnata al poeta Matteo De Gregorio, concittadino di Montecilfone, e distintosi in Italia per il proprio impegno culturale e per aver celebrato nei suoi versi il profondo legame col paese natio. Numerosi applausi sono stati riservati anche agli scultori Ettore Altieri, Stefano Faccini, Claudio Gaspari, Carlo Di Costanzo, Ray Kruczyk e Massimo Traino, che hanno ricevuto l’attestato di partecipazione al simposio.

venerdì 13 agosto 2010

La scultura incanta i più piccoli ed è record di bambini a Corundoli

In tanti hanno confermato di non vedere così tanti bambini nel bosco di Corundoli da tempo immemorabile. Una quarantina di piccoli scultori ieri pomeriggio, 12 agosto 2010, hanno partecipato al seminario di scultura tenuto dal maestro Ettore Altieri. L'artista, insieme a Stefano Faccini, Carlo Di Costanzo, Ray Kruczyc, Claudio Gaspari e Massimo Traino hanno dato vita al primo Simposio di Scultura, organizzato dall'Amministrazione comunale di Montecilfone dal 7 al 13 agosto. I bambini sono arrivati nel bosco intorno alle 16 e, dopo aver seguito la lezione teorica dello scultore Altieri lo hanno seguito all'interno del Museo dei Gessi dove hanno potuto ammirare le opere che i sei artisti hanno portato a Montecilfone. Ma il divertimento maggiore è arrivato in seguito quando Altieri ha mostrato ai bambini, venuti anche da Termoli e da altri paesi del Basso Molise, gli strumenti adatti alla scultura e ha consegnato a ognuno un blocchetto di Gasbeton da scolpire. Per oltre un'ora i piccoli hanno utilizzato raspe, scalpelli, martelli e gradine per sgrossare i blocchetti e dare vita a un multiforme acquario di pesci. I bambini hanno potuto riportare a casa la loro opera e tutta la soddisfazione di averla realizzata con lo loro mani.

'Ecco le nostre opere', l'arte raccontata dai sei scultori

Il 'Simposio di Scultura' che ha movimentato per sei giorni il Bosco di Corundoli e il paese di Montecilfone, si avvia alla sua conclusione ma, prima di chiudere il sipario, i sei scultori protagonisti dell'evento, raccontano la loro esperienza e descrivono le loro opere.


Ettore Altieri, come procede il Simposio?
<  interessante e la si potrebbe utilizzare per altre iniziative culturali.
Per rispettare il tema dell’emigrazione ho scelto di rappresentare un pennino, emblema  dell’emigrante che scrive ai propri cari. Si tratta di una rievocazione storica del pennino e l’ho inserito a testa in su, dandogli una sua astrazione, con delle linee a volte razionali e a volte irrazionali, così come è l’emigrazione da un lato c’è la razionalità e quindi il dovere di partire, dall’altra c’è l’irrazionalità e quindi il desiderio di non voler andare via. Ho aggiunto degli elementi come la bussola che indica la direzione e la sfera che contiene il mondo>>.

Claudio Gaspari, cosa pensi dell’arte in estemporanea come nel caso di questo Simposio?
<< Questo è un bel Simposio sia per la tematica che per il gruppo che abbiamo formato. E’ interessante il fatto che si lavori all’esterno sia per noi che per la gente che ci viene a visitare, perché spesso non ci si rende conto di quanto lavoro ci sia dietro una scultura, è bello che tutti possano seguire come si passi dal blocco grezzo all’opera ultimata.
La mia opera rappresenta una luna legata a due valigie sovrapposte. L’idea nasce dal tema dell’emigrazione, la valigia è il luogo in cui si racchiude l’essenziale e la luna che è l’elemento simbolico rappresenta la notte, il momento in cui si sogna e il sogno dell’emigrante è quello di trovare un futuro migliore>>.

Ray Kruczyk, come è cambiato il tuo stile artistico da quando vivi in Italia?
Quando vivevo in Germania dipingevo e modellavo la cartapesta perché abitavo in un appartamento ed era impossibile pensare di poter scolpire. Invece da quando vivo in Abruzzo ho trovato un gruppo di artisti con cui confrontarmi, il materiale della pietra della Maiella a portato di mano e una casa con degli spazi adatti a scolpire. Qui a Montecilfone mi ha fatto piacere il fatto di trovare i blocchi di pietra tutti di dimensioni diverse e non dimensioni standard, e il mio blocco era quasi quadrato con una sporgenza a forma triangolare che mi ha ispirato la posizione delle mani come di un tetto.
La mia opera infatti rappresenta la madre terra che unisce le mani come a formare il tetto di una casa e, allo stesso tempo, in un gesto di protezione per le sue radici>>.

Stefano Faccini, come hai iniziato a scolpire e quando?
<La mia opera rappresenta una lumaca che esprime il concetto di casa come punto d’origine e allo stesso tempo quello del movimento e dello spostamento lontano dalla casa. La forma a spirale della chiocciola lascia intendere il desiderio di tornare al punto di partenza e quindi al paese natio e il legame con le proprie radici. Le antenne della lumaca sono due frecce che rappresentano la spinta verso l’alto in segno di costante vitalità nonostante la nostalgia per la casa>>.

Carlo Di Costanzo qual è il valore educativo dell’arte nei luoghi all’aperto?
<< Il valore principale di scolpire in estemporanea è quello che si da la possibilità alla gente di toccare con mano l’esperienza formativa della materia, l’arte diventa uno spettacolo e l’artista esce dall’individualità del rapporto tra sé e la materia. Capita di scambiare osservazioni con il pubblico e spesso si cambia la creazione in corso d’opera, c’è una partecipazione attiva da parte della gente, ieri un ragazzo è stato accanto a me per 4 ore, si è sporcato insieme a me! La scultura è molto invasiva, ci si sporca, saltano pezzi di pietra, ci si fa male, gli incidenti sono sempre in agguato, il Simposio è un cantiere a cielo aperto dove anche i visitatori entrano a far parte del gruppo. Qui a Montecilfone ho sentito un calore profondo nei nostri confronti senza pregiudizi. Dovrei mettere sulla mia opera la firma di tutti quelli che mi hanno aiutato, di chi si è preoccupato delle mia opera , di chi mi ha aiutato a spostarla, etc.
La mia opera vuole essere una forma di protesta piuttosto che un modo per festeggiare l’emigrante. Io non vorrei mai che la gente fosse costretta ad allontanarsi dalla propria terra per cercare fortuna. Vorrei che tutti fossero profeti in patria. C’è un cordone ombelicale che lega le persone alla terra in cui sono  nati, tagliare il cordone significa tagliare le radici e anche la chioma del proprio albero. Anche la politica dovrebbe fare qualcosa per impedire l’esodo, in questa era la mobilità ci è dai potenti. La mio opera è un glomerulo rappreso che identifica il mondo marcio rovinato dagli uomini. L’emigrante del futuro per me sarà un astronauta che andrà in cerca di risorse su altri pianeti dato che il nostro è già consumato, questo sarà per l’uomo un distacco del cordone ancora più forte>>.

Massimo Traino, cosa pensi del primo Simposio di scultura che si è tenuto a Montecilfone?
<< Penso che sia stata un’ottima iniziativa per riscoprire l’arte sotto il cielo e sulla terra molisana. Vorrei ringraziare in tal senso il Comune di Montecilfone, Ettore Altieri e tutto il gruppo per avermi fatto vivere queste giornate di passione artistica.
L’opera che ho realizzato è stata ispirata da un tubo che ho trovato sulla spiaggia dopo una mareggiata accanto a una scarpa, che mi ha fatto pensare alla tragedia degli emigranti in mare. Ho cercato di riportare la forma del tubo e di ricreare nella pietra lo stato di attesa che precede la partenza. Inserirò nella mia opera anche una piccola valigia di ferro all’interno della quale c’è una barchetta che per me è l’emblema della nuova emigrazione anche se oggi i dati di Amnesty International confermano che la maggior parte degli immigrati arrivano in Italia per altre vie>>. 

mercoledì 11 agosto 2010

il gruppo espressivo del Csm dà forma alla pietra

Si sono subito messi all’opera con martello e scalpello, raspe e gradine i membri del Gruppo Espressivo del Centro Salute Mentale della Asrem che questa mattina hanno raggiunto il bosco di Corundoli, per partecipare al Seminario di Scultura organizzato dal Comune di Montecilfone e tenuto dal maestro scultore Ettore Altieri. Il Gruppo ha visitato il Museo dei Gessi dove, in questi giorni, sono esposte le opere dei sei artisti che prendono parte al Simposio: Stefano Faccini, Claudio Gaspari, Carlo Di Costanzo, Ray Kruczyk e Massimo Traino. Lo scultore Altieri ha spiegato ai presenti le principali tecniche di scultura e ha mostrato tutti gli attrezzi principalmente utilizzati per plasmare la pietra. Si è poi passati alla fase pratica del seminario: a ciascun partecipante è stato consegnato un blocchetto di pietra porosa e sono stati messi a disposizione gli strumenti adatti. Sono nate così 14 piccole opere che, in seguito verranno assemblate così da costituire un’unica opera. “E’ stata per me un’esperienza molto interessante – spiega Amalia, membro del Gruppo Espressivo – fin dall’arrivo nel bosco ho avuto un impatto molto positivo, sia per la località che è bellissima e predispone lo spirito e la mente, e poi anche per la preparazione degli scultori e la positività che ci hanno trasmesso le loro parole”. “Io sono molto curiosa di tutte le forme dell’arte – dice Anna Grazia – e mi è piaciuto molto scolpire perché una volta nella vita bisogna provare tutto”.

la pietra prende forma

martedì 10 agosto 2010

Simposio di Scultura, al via i Workshop

Iniziano domani mattina e proseguono nel pomeriggio del 12 agosto i seminari organizzati in occasione del primo ‘Simposio di Scultura’ a Montecilfone. Nella mattinata di mercoledì 11 agosto raggiungeranno il bosco di Corundoli, dove è stato allestito il laboratorio di scultura, gli utenti del Centro Salute Mentale di Termoli. Gli scultori, Ettore Altieri, Stefano Faccini, Claudio Gasperi, Carlo Di Costanzo, Ray Kruczyk e Massimo Traino, che stanno lavorando alle opere che il 13 agosto verranno svelate e collocate negli angoli più suggestivi del paese, terranno una lezione pratica al Gruppo Espressivo del Csm dell'Asrem Bassomolise sulle tecniche di scultura e di composizione della pietra e lavoreranno in gruppo alla creazione di un’opera collettiva. Stessa modalità e stesso approccio all’arte per i più piccoli; a loro è dedicato il seminario di giovedì 12 agosto a partire dalle ore 16. I bambini verranno guidati nella lavorazione del materiale e potranno poi portare a case i loro prodotti artistici. Tutti i workshop sono gratuiti e rientrano nel programma del ‘Simposio di Scultura’.

lunedì 9 agosto 2010

La pietra prende forma, artisti a lavoro al bosco di Corundoli


Una luna, la tartaruga, un obelisco, sono le prime immagini, ancora abbozzate, che prendono forma dalle mani dei sei artisti chiamati a Montecilfone per il primo Simposio di scultura. Una settimana per realizzare le opere che l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Pallotta ha fortemente voluto per abbellire il paese. “Vogliamo fare di Montecilfone un museo a cielo aperto” ha dichiarato il primo cittadino che ha voluto dedicare il primo simposio agli emigranti. A tutti i cittadini di Montecilfone che negli anni hanno lasciato la loro terra per trovare fortuna altrove. “La nostra idea”, ha dichiarato Pallotta, “è quella di invitare gli emigranti che vivono lontani a tornare in paese così da ritrovare qui un’atmosfera nuova, piacevole, sicuramente diversa da quella che hanno lasciato, ma sempre più ospitale e originale”. Le opere, che i sei artisti coordinati da Ettore Altieri stanno realizzando a presa diretta all'entrata del Bosco di Corundoli, saranno svelate il giorno 13 agosto e posizionate sui piedistalli collocati nei punti più caratteristici del borgo.

Primi ospiti internazionali per il Simposio di Scultura


E' bastato accendere la scintilla dell'arte in Molise per attirare l'attenzione del pubblico internazionale sul Simposio di Scultura che si sta svolgendo a Montecilfone. Già il giorno successivo all'inaugurazione, sabato 7 agosto, sono arrivati i primi ospiti provenienti dalla Francia ed esattamente dalla regione dello Chantilly. Si tratta della coppia di francesi Bertrand e Josette architetti interessati al patrimonio culturale abruzzese e molisano a loro già noto. La coppia segue da anni tutti gli eventi riguardanti la scultura e l'artigianato locale e, agli scultori che si sono intrattenuti a chiacchierare con loro, hanno dichiarato di essere "Amanti del confronto tra il lavoro scultoreo moderno francese e quello abruzzese". Visite anche da parte di artisti locali, nel pomeriggio della domenica è arrivato nel bosco di Corundoli anche il termolese Cleofino Casolino artista molto noto nella città adriatica.